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      Abbiamo mostrato l'impossibilità di spiegare la follìa colla fisica, coll'intelligenza e colla morale. Se cercasi l'origine negli organi, non si trova: se cercasi nella mente, la pazzia è un mero errore; se cercasi astrattamente nell'istinto, è il difetto o l'eccesso di una forza che non può essere misurata. Le tre teorie sono egualmente impotenti nel determinare i caratteri, la causa e la cura della follìa; la loro impotenza è tale, che non ci venne fatto di scoprirle nella purezza loro filosofica, in alcun scritto di medicina: i medici sono troppo preoccupati della pratica per lasciarsi traviare dai tre principj astratti, quindi avanzano a caso, confondendo i tre principj; costanti solo nel non veder mai la malattia della vita là dove si trova. Ma se i medici non sono esatti, i filodofi lo sono; e se i filosofi rifuggono quasi tutti dall'affrontare il problema della follìa, la logica lo vuole sciolto dai loro sistemi meccanici colle tre soluzioni indicate, che noi crediamo istoricamente più vere che non la storia stessa della scienza. Ebbene, poichè abbiamo dato alle tre teorie un'espressione rigorosa, spingiamole alla loro ultima conseguenza; esse condurranno a tre metafisiche distinte.
      La teoria fisica, se vuol essere completa, dovrà transire dal disordine organico al disordine mistico; se essa vuole la pazzia nel corpo, dovrà mostrarla nel corpo, dovrà dare la mano alla metafisica materialista, che rende eguale il pensiero ad una secrezione cerebrale, al contrarsi dei nervi, ad altri fatti stabiliti come apparenze prime, e quindi dominatrici.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693