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      L'intelligenza non può spiegare l'obbligo se non con similitudini meccaniche suggerite dall'idea di subordinare i mezzi allo scopo; in queste similitudini l'essenza stessa del dovere svanisce, si identifica con un interesse, e quando lo scopo non può esser raggiunto, dispensaci dal metter mano ai mezzi. Perchè sfidare la morte in un inutile combattimento? Ma la rivelazione ci addita imperiosamente lo scopo; e poco le cale che sia possibile o impossibile di raggiungerlo; bisogna combattere, nè si può retrocedere; è mestieri esser giusto qualunque sia l'evento.
     
     
     
      Capitolo III
     
      LA RIVELAZIONE MORALE DETERMINA LE CONDIZIONIDELLA MORALITÀ
     
     
      Il dovere suppone tre condizioni: la libertà, il merito e la sanzione: le tre condizioni sono fissate dalla ispirazione giuridica, che rivelandosi ci dichiara liberi, responsabili delle nostre azioni, e degni d'essere puniti o ricompensati.
      La libertà si svela nella coscienza; ivi appare inseparata dal dovere, e immanente ad ogni azione morale. Fuori della coscienza, la libertà svanisce. Togliamo noi lo sguardo dalla rivelazione morale per recarlo sullo spettacolo della natura esteriore? Dinanzi alla storia, dinanzi alla politica, la fatalità delle cause e degli effetti trae seco gli uomini e le moltitudini, disponendo dei vizi e delle virtù. In noi l'uomo è figlio delle sue opere, fuori di noi è figlio della natura; finchè noi operiamo immedesimati coi nostri cittadini, dominiamo la fatalità; se ci osserviamo noi stessi quali spettatori, siamo servi delle circostanze.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693