Il dubbio morale sorge adunque dal dubbio sugli interessi accettati; il qual dubbio sorge dal conflitto de' sistemi che si succedono nella storia. Se cessiamo di seguire l'apparenza dell'interesse e quella dell'abnegazione, ogni transizione ci renderà assolutamente perplessi; la morale cercherà un'uscita colla metafisica dei precetti. Sarà stabilito un dato dovere come primo principio; e la logica, volendo subordinargli tutta la serie crescente o decrescente dei fatti transitorj, ci condurrà alla negazione del dovere. Prendiamo un esempio: rispetto alla legge, ecco un assioma: havvi un momento in cui quest'assioma deve cedere ad un principio opposto: rispetto alla vera legge. I due assiomi siano posti a paragone; governino una serie crescente di fatti: la logica non troverà mai un istante in cui il rispetto alla legge debba cedere al rispetto per la vera legge. Voi siete giudice, dovete punire l'omicida; alcune circostanze possono attenuare la pena, altre circostanze possono cambiare la criminalità dell'atto; l'omicidio può divenire l'incidente di una rissa, di un combattimento, poi il combattimento può essere quasi politico o politico; può essere un tumulto, una sommossa, una rivoluzione. Istessamente il furto è delitto, ma l'intenzione può attenuarlo, la fame può assolverlo, la salvezza pubblica può renderlo necessario, può imporlo contro il monopolista: dove incomincia il monopolio? una libbra, due libbre di farina bastano a costituirlo? Perchè un'oncia di più o di meno renderà colpevole o innocente?
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