È una difesa, un' egida; è quindi come la spada che assale e difende, protegge e uccide: direte che la spada è buona e cattiva, fausta e funesta? Sarà detto con ragione, se vogliamo considerare i rapporti accidentali della spada quali caratteri essenziali;. Ma quando abbiamoapplicata la logica all'evidenza, l'abbiamo applicata ai rapporti essenziali delle cose. Un albero è grande relativamente a me, piccolo relativamente a quella torre; dirò io che è grande e piccolo? Sì, alla condizione di fare del grande e del piccolo due qualità dell'albero e d'immedesimarle con tutte le astrattezze. Si applichi questo procedere ad ogni cosa, ad ogni rapporto; il numero delle contraddizioni sorpasserà di mille doppi quello delle cose e delle loro relazioni. Persistete voi a considerare contraddittorio il diritto perchè protegge il vizio e la virtù? Io non potrò resistervi; potrete asseverare che la contraddizione passa nell'astratto, perchè prestabilita nel reale: se la spada non fosse ora in mano mia, ora in mano dell'avversario, non sarebbe protettrice e micidiale; se l'albero non fosse distinto da me e dalla torre, non sarebbe grande e piccolo; se la contraddizione non fosse nelle cose, il diritto non sarebbe morale e immorale. Che dedurne? Nulla, tranne la necessità di attenersi all'apparenza, di seguire il diritto nella sua manifestazione, e soprattutto di non ascoltare una metafisica che promette la conciliazione della morale col diritto.
Capitolo VIII
LA LIBERTÀ E L'EGUAGLIANZA
La libertà è il principio stesso del diritto: difende la vita, il corpo, lo spirito, la morale, l'uomo intero; i diritti non sono altro che le diverse forme della libertà. A chi dobbiamo noi chiederla? alle cose?
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