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      Quando i Buddisti assalirono le caste braminiche, opposero una pił vasta comunanza alla proprietą intollerabile delle caste: quando i plebei impugnarono i patrizi nella societą greco romana, scossero di nuovo l'antica proprietą: quando il diritto romano cessņ di essere il privilegio di Roma, la comunanza avanzava d'un passo, avvalorata dalle stesse leggi della proprietą. La chiesa spargeva la buona novella del Vangelo, arrogando a sč i templi pagani, le proprietą del gentilesimo; e le otteneva diminuendo il dominio stesso del cesare romano Formavasi quell'immensa comunanza della chiesa, che decimava le proprietą secolari dell'Occidente, traendo a sč un terzo dei beni dell'Europa imbarbarita. Ma alla volta sua la comunanza della chiesa non era la proprietą del pontefice e del clero? non era uno Stato in ogni Stato? Quindi nuova lotta. I re protestano in nome della comunanza dello Stato, invocano il diritto di necessitą contro la proprietą, contro i tribunali, contro i privilegi del pontefice e del clero. In pari tempo i re combattono la proprietą feudale, le tolgono i castelli, le masnade, i tribunali, i pedaggi, mille odiosi diritti; e sempre il progresso si attua a nome della comunanza nella misura della necessitą. Finalmente, in che consiste la rivoluzione? Sotto l'aspetto materiale, non fu, non č, non sarą mai se non una questione di beni, una lotta della comunanza contro le proprietą. A che atterrare i governi, dar battaglie, prodigare il sangue, se la volontą dell'individuo diseredato non deve toccare i prodotti della terra, nč quelli dell'industria?


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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