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      Supponiamo che si voglia muover guerra alla rendita, che si chieda senz'altro la gratuitā del credito estesa ad ogni cosa mutuata. Supponiamo soppressa la rendita, teniamoci nell'ipotesi rigorosa di questa soppressione; non consideriamola qual preludio di nuova rivoluzione, che debba poi sopprimere l'ineguaglianza delle ricchezze. La nostra ipotesi sarebbe allora riassunta dall'editto seguente: 1.° la rendita č abolita; 2.° i fittaiuoli sono dispensati dal pagare i padroni: 3.° i locatori sono dispensati dal pagare l'affitto; 4.° i mutuatari sono sciolti dall'obbligo di pagare gli interessi de' capitali mutuati. Qual sarebbe la conseguenza dell'editto? I proprietari della terra rientrerebbero ne' loro campi, lascerebbero la terra incolta, le messi abbandonate: i fittaiuoli sarebbero espulsi: se nessun operaio si offrisse di lavorare la terra, a dispetto della legge, la terra rimarrebbe desolata. I proprietari delle case imiterebbero quelli dei campi: darebbero congedo ai locatari, abiterebbero gli appartamenti vuoti, preferirebbero di conservare le case, al vederle invase da cittadini, i quali, occupandole, negherebbero in principio il diritto di proprietā. Da ultimo, i capitalisti ritirando i capitali, li spenderebbero a caso, li seppellirebbero, preferendo ogni partito a quello di lasciarli avventurati in mano di debitori incerti e probabilmente nemici. I proprietari e i capitalisti sarebbero danneggiati, non v'ha dubbio: ma il popolo? rimarrebbe senza case, senza campi, senza danari.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693