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      La teoria del credito gratuito è una vera metafisica sociale: venne formulata da Proudhon col proposito di vincere con essa e di oltrepassare la contraddizione eterna della proprietà e della comunanza. Proudhon diceva: tra la proprietà e la comunanza costruirò un mondo. Non è mestieri costruirlo, è già costrutto da lungo tempo. Ogni riparto della ricchezza fu sempre un mezzo tra la proprietà e la comunanza; e la proprietà assoluta non ha mai esistito; essa non sarebbe possibile se non nella solitudine, e nella solitudine svanisce ogni diritto. Istessamente la comunanza assoluta non ha mai esistito, non è possibile; la comunanza del convento è vera proprietà in faccia allo Stato. Le caste, il patriziato, le feudalità esprimevano un riparto di beni, nel quale la proprietà, moderata dalla necessità, conciliavasi colla comunanza. La nostra proprietà determinata dal che dice è anch'essa limitata dall'imposta, dall'utilità pubblica, da mille servitù prediali, che rappresentano il diritto della comunanza. Il credito gratuito non dà una conciliazione metafisicamente più valida di quella data dal codice francese o dalle leggi di Manou. È un nuovo trovato, vero o falso, ma senza nesso colla contraddizione eterna della proprietà e della comunanza. La contraddizione critica non si vince, non si scioglie, non si concilia; la sua sintesi riesce sempre allo statu quo, perchè mette sempre capo nel fatto. Così la sintesi della contraddizione del moto, è il moto; la conciliazione della antinomia dell'alterazione, è l'alterazione; e in generale ogni fatto è la sintesi delle sue proprie contraddizioni.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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