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      Co, proibire il furto, non si rende impossibile; volendo punirlo, non si punisce ogni ladro. Quale è la legge la cui applicazione sia esatta come la matematica? Si proclama da taluni l'impossibilità d'attuare una legge agraria, che si rinnovi ad ogni nascita, ad ogni morte, per mantenere l'eguaglianza tra i cittadini: non si scambi la questione: non si proclami una giustizia impossibile per turbare quella che deve attuarsi sulla terra: qui non si tratta di rendere assolutamente eguali tutti i viventi, trattasi di abolire la mostruosa ineguaglianza che perpetua una illimitata ricchezza in poche famiglie. Si dice che i ricchi sono pochi; e quindi minime le ricchezze aperte al popolo coll'abolizione dell'eredità: non obliate che qui il poco è molto, anzi è tutto; noi non abbiamo appunto altro scopo se non di abolire il regno dei pochi. Da ultimo, se volete trascinarci sul campo spinoso dell'opportunità e delle difficoltà. opposte dal volere dello stesso diseredato, riconoscerò un fatto durissimo. Il paesano che possiede una pertica di terra è avaro e cupido all'infinito quanto il milionario; anch'esso combatte per eternare il suo bene nella sua famiglia. Questo mi duole: chi imita il ricco, perpetua la propria schiavitù, fa fa re, è destinato a soffrire l'insolenza del ricco e la tirannia del re; dell'intero sistema fondato sull'eredità. Ma devesi chiedere l'abolizione pura, semplice, immediata dell'eredità? Noi parliamo d'un principio; parliamo del vero, del giusto: gli operatori della giustizia sapranno arrivare a tempo, sapranno raggiungere la misura della necessità.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693