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      Nelle università dell'Austria ho inteso professori che insistevano sull'utilità delle bastonate; le loro dimostrazioni erano perentorie; secondo essi, l'interesse dell'esercizio consigliava un castigo breve e terribile, esemplare e non micidiale. Che rispondere? Nulla, a chi non intende se non quell'utile che s'impone colla forza del bastone a profitto de' signori. Da ultimo, se la legge proteggeva Dio, i santi e la chiesa, si è che la chiesa difendeva i signori: la bestemmia scuoteva la società feudale, ne scuoteva la base. Opponete voi all'interesse dei signori l'interesse del popolo? Allora la tortura, i supplizi, il bastone, le leggi d'espiazione sono infamie che proteggono infami privilegi, l'impostura di una proprietà infeudata in poche famiglie e protetta col terrore. Ma perchè l'interesse del popolo deve prevalere a quello de' signori? perchè l'interesse universale deve trionfare su quello di privilegiati? perchè Voltaire, Beccaria, Filangeri e gli uomini del decimottavo secolo sono i nostri apostoli, i nostri profeti, mentre aborriamo i difensori della tortura, della ruota e del bastone, difensori sì odiati che lo spirito del tempo disdegna di raccoglierne i nomi? Perchè siete cittadino, e non suddito? perchè volete essere uomo, e non servo? perchè proclamate l'interesse dell'umanità? Egli è perchè siete uomo nel vostro cuore, nella vostra vita, nel vostro sentimento; perchè quella vendetta che un tempo spingeva i Buondelmonti e gli Uberti, i Panciatichi e i Cancellieri a scannarsi a tradimento, quell'espiazione un tempo riservata a vendicare delitti che non erano delitti, colpe che oggidì sono meriti, sempre aderente, indivisa dal vostro cuore, indomita nella vostra coscienza,


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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