Secondo Bacone, poca scienza conduce all'incredulità, molta scienza conduce alla religione. È possibile che la sentenza fosse scritta a caso per mascherare l'irreligione di Bacone: è certo che essa esprime una profonda verità. Alcune scoperte possono compromettere questo o quel miracolo, questo o quel passo della Bibbia; produrranno una rivoluzione religiosa; ma alla fine la religione le conquista, le utilizza, e riescono alla maggior gloria di Dio. La sentenza di Bacone è sì vera, che Newton commentava l'Apocalisse; altri fisici rimanevano sotto l'impero della religione; gli uomini dati alle scienze esatte sono facili alla superstizione. Chi ignora i pregiudizi degli scienziati? Se l'incredulità s'insinua tra i fisici, s'insinua a caso; essi volgon le spalle alla religione senza essere irreligiosi; separano la fisica dalla religione, stanno assorti nelle loro specialità, nè si curano d'altro. Ma una specialità non è mai un sistema, e la teologia continua a regnare. L'osservazione senza la critica è impotente; esita in presenza dei grandi problemi dell'universo, s'arretra senza negare, nega senza rendersi conto della sua negazione. Essa non si fortifica se non quando la critica fa valere i suoi diritti, relega lo spirito umano nel fatto, gli chiude tutte le uscite per cui volesse sottrarsi all'impero del fenomeno, nè gli permette di cercare fuori del mondo il mezzo per compiere il sistema della società, e di dominare d'un tratto tutti i fenomeni.
Capitolo II
LA RIVELAZIONE SOPRANNATURALE
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