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      La chiesa sottopone tutto il mondo moderno alla propria storia. Il carattere degli uomini, gli accidenti della natura, le invenzioni, le scoperte, tutto deve cedere al regno della chiesa. Secondo la Bibbia, il sole non si leva se non per illuminare la tentazione di Eva e la nascita del Redentore; l'universo rientrerā nel nulla il giorno in cui il dramma sarā compiuto coll'ultima scena del giudizio universale. Quindi la favola cristiana mente pių audace della favola indiana: vede le virtų della Grecia e di Roma, e le dichiara splendidi vizi! vede le scienze, le arti, e le fa calpestare da dodici pescatori; vede, studia le relazioni che ha piagiate, e le accusa di plagio. Dappertutto il fatto č riconosciuto e negato; lo spirito distrugge la materia, il pensiero uccide la vita.
      La favola fonda l'autoritā, e noi troviamo nell'autoritā cristiana tutti i caratteri del miracolo cristiano. Il sacerdote cristiano non promette prodigi, non č signore della creazione come i pontefici del paganesimo, non dispone degli elementi come i capi degli Incas; la Bibbia non č un amuleto, nč una panacea, nč un palladio. Pure la Bibbia č un'autoritā; non s'inganna: qui la parola č infallibile, il dubbio n on č lecito. Che fa l'autoritā cristiana? Distingue il bene dal male, regola i rapporti dell'uomo colla persona di Dio, amministra, dispensa la giustizia coi sacramenti. Essa esorcizza di continuo la natura, dispone dell'anima dell'uomo: non solo tiene in mano le chiavi del cielo e dell'inferno, ma fa pesare sulla menoma tra le nostre azioni un'eternitā di pene e di ricompense.


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Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





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