La chiesa non è di questo mondo; ma consiglia la fede, e ogni guerra è una guerra della chiesa: la chiesa lascia a Cesare ciò che è di Cesare, ma Cesare deve essere cristiano: Cesare è ogni condottiere, ogni barbaro che serve gli interessi della fede, e spetta al papato il distribuire le corone dei re.
Così il Dio cristiano è il più ragionevole e il più malefico tra gli Dei: il miracolo cristiano è il più umile e il più temerario tra i miracoli: la favola cristiana è la più moderata e la più audace tra la favole: l'autorità che fonda è la più mite e la più spietata: la dominazione che consacra è la più dolce e la più terribile, perchè si estende al pensiero.
Capitolo V
LA DECADENZA DEL CRISTIANESIMO
La rivelazione naturale ha definitivamente condannata la rivelazione cristiana e da tre secoli si manifesta nel mondo una nuova verità, una nuova vita, una nuova morale; triplice manifestazione che distrugge l'antica rivelazione.
La natura esplorata dalla fisica più non può essere il teatro della redenzione cristiana. Quell'Eden, quegli alberi della scienza e della vita, quegli angeli dalle spade di fuoco, tutto quel dramma che incomincia nel paradiso terrestre e si svolge attraverso il mondo antidiluviano, la famiglia di Abramo, il popolo ebreo e la nascita di Cristo scompaiono quali vaneggiamenti dell'infanzia umana. La storia dei popoli si ribella contro la tradizione degli Ebrei, ne distrugge gli eroi, le leggende, i miracoli; essa mostra che Cristo è nato più volte prima di sorgere in Gerusalemme, che i dodici apostoli hanno circondato Budda prima di seguire il Redentore, che la Vergine ha visitati i templi dell'India prima di giungere a Betlemme.
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