Primo dogma del cristianesimo è la caduta dell'uomo; il cristianesimo ci vuole tutti perversi e delinquenti nell'atto stesso del nascere; ci nega il diritto e la possibilità di esser liberi, di governarci da noi; ci vuol servi e maledetti. I cristiani adorano un Dio nemico del genere umano. Jehovah punisce tutti gli uomini per la colpa di un uomo; Jehovah fa la natura nemica dell'uomo; Jehovah impone il lavoro qual pena servile; Jehovah separa gli Ebrei da tutte le genti, comanda la guerra, promette la conquista di Canaan. Jehovah è la natura ostile, a cui l'umanità sfugge per la tangente delle grandi conquiste; Jehovah ordinava la schiavitù del mondo antico, la voleva atroce, si pasceva di stragi, chiedeva vittime umane sugli altari di Jefte e di Samuele. Ogni nostro progresso è vera lotta contro di lui. Il secondo dogma del cristianesimo, la redenzione, è un privilegio odioso quanto la caduta; noi rifiutiamo il patto di Abramo, noi ripudiamo il sangue di Cristo; appaghi esso l'immane Jehovah; noi non offriamo, non invochiamo il prezzo di alcuna vita umana; comunque s'interpreti, Cristo conferma, compie l'antica legge; si rimane nell'antica servitù. Egli crede alla caduta, non combatte il Dio della maledizione, resta sommesso, è figlio, e imagina di placarlo e di soddisfarlo facendosi schiavo, facendosi uccidere dal popolo eletto. Il padre aggradisce l'offerta, lo uccide, lo fa crocifiggere dal popolo eletto, poi punisce il suo stesso popolo per aver compito il voluto parricidio; ed è questo il pegno dell'èra nuova: la maledizione antica deve cessare perchè Jehovah ha oltrepassato la propria ingiustizia punendo il figlio innocente, quasi fosse l'uno de' figli innocenti di Adamo.
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