Cosė la metafisica, volendo dedurre logicamente la patria dal mondo qual era, dall'uomo qual era, giungeva a tradurre in una guerra metafisica tra i sofisti la guerra universale di tutte le patrie. E a chi profittava la guerra? Chi non č con noi č contro di noi: il sofista pagato dai ricchi, serviva ai ricchi, dava di sč spettacolo al sacerdozio, alla conquista; era fatto buffone del mondo antico, che doveva applaudire, poichč i filosofi, rinunziando alla giustizia, rinunziavano alla causa dei vinti, che era la loro propria causa.
La metafisica sottopone i filosofi della seconda epoca a un nuovo genere di tormenti, quando Socrate annunzia per il primo che il vero č pių potente dell'inganno, pių certo delle armi; ed era questa una rivelazione assolutamente vitale ed istorica. Il vero demone di Socrate parlava ai cittadini d'Atene: - Fondate il vostro interesse sul vero, e non sul falso; se volete che lo Stato sia ben retto, confidatelo ai migliori; che importa l'abilitā di chi č corrotto? Se volete magistrati sicuri, sceglieteli probi e intelligenti, non eleggeteli a sorte, perchč il caso č cieco; se volete difendere la repubblica, parlate meno di spade e di corazze; e siate pių uniti; che importano gli eserciti quando l'anarchia strazia lo stato? Se volete capitani che valgano a proteggervi, prendete quelli che sanno conoscere il soldato; che importa la strategia del capo che non sa dominare l'esercito? Se volete che l'educazione frutti, vegliate sulle vocazioni, seguitele, assecondatele; č ad esse che la natura confida ogni arte, ogni invenzione.
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