Questa era l'azione promessa; ma qual poteva essere la vera azione della metafisica alessandrina? Dimandiamolo alle idee. Promettevasi a tutti il regno della ragione sotto la condizione dell'estasi. Che cos'è l'estasi? È un'allucinazione che lusinga il sistema mistico, imita la poesia per rivelare la vita alla vita, travisa l'universo perchè noi possiamo meglio sentire i nostri sentimenti. Quindi l'estasi doveva condurre dalla vita antica alla vita antica, falsava il mondo per meglio offrire all'uomo antico la sua propria immagine. Dunque falsava ciò che è, per negare ciò che diventa, ciò che nasce: e che nasce? il nuovo mondo positivo, non vuoto, reale, non fantastico, per cui la metafisica antica deve combattere con l'estasi contro la vita nuova. Nel fatto, l'estasi è un privilegio: secondo Plotino, è individuale; secondo Porfirio, non è conosciuta se non dall'estasi, come il sonno dal sonno, il senso dal senso. Egli è difficile, dice Plotino, di conoscere il padre del mondo; e quand'è scoperto, è impossibile di farlo conoscere agli altri. Ammonio Sacca non pubblica i suoi scritti, non vuol profanato il suo entusiasmo dalla curiosità della moltitudine. L'estasi è adunque un privilegio, doveva costituire una casta inaccessibile, tre volte santa, inviolabile, e intesa a fondare il regno della ragione. Abbiamo già detto in che consistesse il regno della ragione. Promettevasi a tutti la morte di Socrate, la salvezza individuale nelle regioni della morte; lasciavasi la terra ai signon della terra, rispettavasi l'antica patria rispettata da Socrate.
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