La soluzione il cristianesimo l'aveva in sč, non la toglieva da veruna scuola e trovavasi nella Bibbia, nella aspettativa del Redentore, nella vita di Cristo, che travisavasi, combinavasi, e poi diveniva la storia d'un Dio. La potenza e impotenza del cristianesimo non si spiegano che colla soluzione, colla tradizione cristiana. Se il nuovo Socrate cede alla patria antica, si č che rispetta il Dio degli antichi antropofagi; č redento, ma gli crede ancora; vuol redimere, ma alla condizione di soddisfare l'antico mostro, alla condizione di accettare il patto di Abramo, la storia degli Ebrei, i profeti, i miracoli. Se il cristianesimo crede al cielo, il suo cielo non č metafisico, non sorge dalla logica necessitą del suicidio e della morte, non si dimostra cogli argomenti del Fedone: si dimostra positivamente colla storia di Adamo scacciato dal paradiso terrestre, colla vocazione di Abramo cui Dio promette il riscatto, coi taumaturghi e coi profeti che non cessano di rinnovare la promessa, in una parola con una narrazione che vera o falsa scende dal cielo per risalirvi. Se predica la fraternitą degli uomini senza distinzione di razza o di nazione, la fonda ancora su di una serie di promesse e di minaccie e si ferma dinanzi all'antica patria che non assale colla forza nč colla cospirazione e non deve la sua moderazione ad una equazione o ad un sillogismo ma a' suoi stessi antecedenti istorici per cui l'espulsione dal cielo, il sacrifizio di Abramo e tutta la storia degli Ebrei impongono di lasciare a Cesare ciņ che č di Cesare e vien pure da Dio.
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