Pagina (617/693)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Denunzia l'imperatore, il papa, Cesare e Cristo quai nemici dell'Italia, e l'accusa redentrice abbraccia l'Europa; liberando Roma, liberava il mondo. Trasformata in teoria, insegnava ad ogni uomo come si divien principe, profeta, condottiere, pontefice, come si uccide il sacerdote o il tiranno, come si spegne il cospiratore, il ribelle, come si fonda o si distrugge ogni Stato, ogni culto. Machiavelli svelava i secreti dell'impostura e della conquista. Pure la metafisica lo mette al seguito di Aristotele, gli impone la religione astratta, gli fa credere necessari i dogmi, i miracoli, i pontefici; la metafisica lo rende celebratore della forza astratta ammirata dal Petrarca e disprezzatore di quanto sfugge all'equazione dell'evento. Poichè l'inganno deve regnare, convien ammirare il grande inganno della chiesa; poichè la forza deve reggere i popoli, convien celebrare la gran conquista dell'impero, sancita dalla chiesa. Machiavelli profitta al nemico: egli stesso opera come Petrarca, che difende il papa da lui odiato, i Medici che lo disprezzano; la sua teoria applaude alla notte fetare di san Bartolomeo4. Lo stesso si dica di Vico, l'ultimo della tradizione classica, primo a dar leggi al corso della storia. La sua storia ideale sorge dalla religione astratta, trae ad una perfetta equazione tra ogni culto antico e moderno, pagano e cristiano trae ad una perfetta equazione ogni aristocrazia eroica o feudale: vede nemica della civiltà la democraziache avversa la religione, che combatte i senati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Filosofia della rivoluzione
di Giuseppe Ferrari
1851 pagine 693

   





Cesare Cristo Italia Europa Roma Stato Aristotele Petrarca Petrarca Medici Bartolomeo Vico