La metafisica perfezionava gli equivoci dei risorgimento; e anche qui il perfezionamento non era suo, apparteneva alla letteratura del secolo di Luigi XIV. Essa accoglieva in Francia il classicismo esule d'Italia, lo raffinava: la nuova vita abborriva le anticaglie dell'Europa, le disprezzava più che non al tempo di Petrarca, e ammirava l'antichità greco-romana colla nuova convinzione che si poteva oltrepassarla, Trascurata ognor più la realtà istorica, l'astrazione giunge a formarsi un linguaggio che è di tutti i tempi, di lutti i luoghi. Gli eroi di Corneille sono romani che non offendono alcun re, l'Ester di Racine poteva combattere la revocazione dell'editto di Nantes, e non muovere a sdegno alcun cattolico; il Telemaco di Fénélon . confonde la mente di chi vorrebbe indovinarne il pensiero: sì profondo, sì leale è l'equivoco tra la morale cristiana e la morale della libertà.
Nè si attribuisca all'equivoco metafisico del deismo la secolarizzazione dell'Europa; essa è dovuta più all'arte, che alla filosofia, più al Petrarca, che a Descartes. La secolarizzazione è il cristianesimo, meno la chiesa, il dogma, meno il sacerdote; essa solleva solo un problema di persone che può ricevere due soluzioni contraddittorie: il laico può succedere al sacerdote nell'insegnamento per l'unica considerazione che il bene può esser fatto egualmente dall'uno e dall'altro: il sacerdote può succedere di nuovo al laico per la stessa considerazione che il bene può esser fatto egualmente dall'uno e dall'altro.
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