Nel discuterla si svelerà l'imperiosa necessità del combattimento; gli interessi non cedono che alla dimostrazione della guerra; ecco una congrega superiore. Essa accoglierà coloro che dichiarano la guerra all'antica società, e la congrega dominerà l'azione generale delle iniziazioni inferiori, le dominerà perché le sa fatalmente spinte dalla ragione alla conseguenza desiderata, la quale sarà di fondare una nuova chiesa occulta, uno Stato in ogni Stato per abbattere il trono e l'altare. Ma s'ignora ancora che le fondamenta del trono non sono rinchiuse entro il recinto della corte, e quelle dell'altare non sono rinchiuse entro il giro del tempio; s'ignora che sono nell'arca ferrata d'ogni banchiere, nelle terre d'ogni ricco, e in ogni casa prediletta dall'ingiustizia della ricchezza. S'ignorerà che il trono e l'altare possono sopravvivere in una repubblica e farla peggiore della monarchia; e forse tra gli iniziati sarannovi degli ambiziosi che combattono la corte e faranno da re, combattono il clero e sono impostori. Ecco la necessità di un'ultima iniziazione che diriga tutte le altre, che le attenda all'ultima conclusione, senza la quale la fatalità rende inane ogni sforzo. Tale si mostra in oggi a noi la storia della rivoluzione, tale svelavasi nella massoneria, poi nella società degli Illuminati, fondata da Weisshaupt.
Tra Voltaire e Rousseau da una parte, e Weisshaupt dall'altra, havvi tutta la differenza che passa tra l'ispirazione poetica e un'azione empirica. Voltaire e Rousseau hanno il dono fatidico dell'arte, che si esprime col bello; leggendoli sentiamo che la tempesta da essi sollevata nel nostro cuore sarà tranquillata solo nel giorno in cui il Cristo sarà vinto e l'eguaglianza vittoriosa.
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