Quali sono, o signori, i nostri titoli nel mondo europeo? Troppo lungo sarebbe il rispondere diplomaticamente, poichè l'antica Italia ha perduto il diritto di vivere, e il nuovo regno chiede ancora e tempo e uomini e soldati, e generali e vittorie che lo confermino. Ma qui in questo momento, in mezzo alle tradizioni della scienza, nell'atto che io vi annuncio i corsi scolastici dell'Instituto superiore di Lombardia. e che trasmetto la face dei tempi alla nuova generazione che mi si affaccia dinanzi, adesso che io parlo a nome dei miei colleghi inaugurando la nuova cattedra di Filosofia della Storia, io vi dirò che il nostro vanto massimo si riassume da secoli nell'arte di regnare, la quale nelle più alle regioni della scienza prende il nome di Filosofia della Storia.
Quando nei primi albori del secolo XVIII, un nuovo spirito s'impadronì della Francia esagitando l'Europa, il rimutarsi del passato, l'anelare verso nuove sorti, prese forma scientifica, e i filosofi fino allora ridotti alla solitudine, i filosofi fino allora felici di passare inosservati fra le moltitudini, e di sfuggire alle gelosie del sacerdozio ed ai sospetti del trono, videro giunta l'ora di regnare e incominciarono la rivista d'ogni tradizione chiedendone conto agli ultimi loro rappresentanti. Tutti i capi delle antiche società furono tratti davanti il tribunale della ragione e si chiese loro, per qual motivo erano conti, marchesi, re, pontefici, per qual motivo regnavano, per qual ragione, per qual titolo il genere umano era fatto patrimonio, qui dei figli dei crociati, là dei figli dei conquistatori.
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