Adesso intendete, o signori, perchè io abbia evocato il nome di Giannone e per qual ragione dopo comentato Vico io venga a parlarvi degli scritti inediti dello storico napoletano. Me felice che ne posso liberamente parlare nella mia città nativa, in una delle prime università d'Italia, in presenza d'un ministro del regno: felici voi, o studenti: in voi sta ogni nostra speranza, e la vita che deve rianimare le tradizioni del sapere. Mai in 500 anni, mai generazione alcuna nacque sotto più felici auspicj.
Voi sarete ricompensati professando idee per cui i nostri uomini di genio erano puniti; cento corone vi attendono perchè l'Italia impaziente chiede uomini nuovi e fallirebbe senza di voi; noi siamo stati i volontarj dell'Italia, volontarj or sul campo, or nelle scuole, ora nella stampa, voi ne sarete i soldati, ne formerete l'esercito e rinnoverete ancora una volta la nazione.
LEZIONE SECONDA.
LA STORIA CIVILE DI PIETRO GIANNONE.
Si poco felici sono le ultime epoche della storia d'Italia, che noi sogliamo determinarle con quelle di Francia, le quali benchè analoghe e correlative, non hanno forma spiccata. L'era dei filosofi, degli enciclopedisti, degli uomini che tentano alla fine di togliere lo scettro alla vecchia religione per darlo ai rappresentanti della ragione, prende in Francia risolutamente il nome di XVIII secolo, nè occorre altro ad indicarla, e se volessi qui darne le date precise, un lungo calcolo sarebbe necessario per mostrarne il principio in una tradizione continuamente monarchica ed esteriormente uniforme.
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