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      Assistiamo a quest'istante solenne, in cui l'idea sceglie un uomo e lo destina ad essere come un Dio sulla terra. Come mai sarà egli scelto? In qual modo riconosceremo noi la sua predestinazione? La sua scelta sarà un'elezione, un atto d'amore, di vera poesia. Non sorge forse ogni scienza sotto l'attrazione di una poetica indagine? Una misteriosa curiosità non prelude forse ad ogni passo dell'umano sapere? Ogni ricerca si applica a fenomeni prima negletti, a fatti volgarissimi, a studi disdegnati o lasciati alla prosa del guadagno, ci trae a quella ineffabile attenzione, a quell'estasi fatidica in cui si vede e non si vede, si sente e non si sente, s'intende e non s'intende e, in una parola, l'invenzione freme nel nostro petto, e non si sa che sia, e si subisce con magico trasporto ogni più dura fatica.
      Questa volta gli attraenti bagliori della scienza cadono sullo studio delle leggi, perchè solo può dominare gli avvenimenti. Difatti, senza i codici che cosa è la storia? Una confusione di fatti: le guerre, le vittorie, le sconfitte, gli uomini che s'innalzano, che cadono, gloriosi od infami, sono fenomeni staccati, casuali, teatrali, ondeggianti tra gli accidenti della natura e quelli del libero arbitrio. Come mai fondereste voi una scienza sulle gesta di un eroe, nato a caso, fortuitamente ingegnoso, fortunatamente animoso, che potrebbe non avere esistito, e che fermato da un disastro avrebbe seco fermato nel primo Bruto la Repubblica di Roma, o in Washington la libertà americana?


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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