Ma la legge č dettata dalla ragione dei popoli, ne esprime la volontā, č intelligente; si sa come nasce, perchč regna; essa regge tutti i casi, si danno battaglie interne od esterne a nome suo, si fanno insurrezioni o reazioni perchč essa č violata o tradita, e quando muore, č vinta da altra legge egualmente deliberata, intelligente, sociale, apertamente regnante su tutti i minuti particolari, ed č lo studio della legge che primo deve rivelare il moto sconosciuto delle umane societā.
Che se la religione č pių alta nel concetto, pių ampia e pių sicura nelle evoluzioni, come penetrarvi senza la scala delle leggi? Come seguirla ne' suoi voli poetici senza studiare le traccie che lascia nelle legislazioni? L' Olimpo si trasforma lentissimamente nell'imaginazione dei popoli e solo coi punti fini dei codici si scorge il variare delle sue gesta. Da ultimo la legge desta la divina scintilla del diritto, suscita gli sdegni e gli amori dei mortali, s'immedesima colla vita loro, governa ogni loro sacrifizio, e se il primo Bruto fallisse, mille altri ne trarrebbe dalla moltitudine, nč mai cadrebbe un continente mancando un generale.
Nelle scuole di legge cerca adunque la nuova scienza il suo eletto, e lo inspira in mezzo ai libri, a biblioteche, a occupazioni per sč stesse forensi e volgari. Ma l'inspirazione sta in noi, e fa del marmo una statua. Poco importa quindi di sapere d'onde venga Giannone, qual Zoccolante d'Ischitella gli dia i primi rudimenti del sapere, come vada a Napoli a 18 anni nel 1694, quali siano i suoi maestri.
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