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      La natura accorda a tutti il massimo sfogo della malizia appunto perchè egualmente sbrigliate essendo tutte le forze del bene e del male, regnino i principii col sublime della tragedia, o diventi la storia una divina commedia.
      Tali critiche vi sembreranno, o signori, forse crudeli: nè poteva Giannone superare il proprio secolo; ma voi dovete ponderarle perchè pesavano sulla mente sua, ne era egli stesso oppresso, sentiva confusamente ribelle la compagine del sapere alla penetrante sua curiosità, e interamente consacrato all'innovazione della storia civile, voleva in ogni pagina essere superiore a sè stesso. Era uno sforzo l'idea di scrivere la storia civile, uno sforzo l'idea di afferrarla colla scienza delle leggi, uno sforzo il concetto di seguirla a dispetto delle conquiste; uno sforzo la diligenza di contare i passi della conquista colla geografia politica, uno sforzo il disegno di spiegare il regno coll'Italia, sciogliendolo dal pregiudizio delle storie isolate; uno sforzo il proposito di dominare le conquiste dall'altezza della sede romana, uno sforzo la risoluzione di determinare il progresso delle conquiste colle epoche dei papi, uno sforzo il principio di disdegnare gli individui sottoponendoli al doppio moto della religione e della civiltà; e tanti sforzi non potevano rimanere infruttuosi non poteva egli fermarsi sotto la stretta delle contraddizioni per cui ora esaltava, ora detronizzava gli individui, ora disdegnava il fracasso delle battaglie, ora lo seguiva passo passo nei suoi risultati; l'idea di una nuova scienza lo straziava, e l'obbligava a sollevarsi al disopra delle minutissime spine della storia italiana onde scorrere liberamente d'idea in idea.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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