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      Però il padre della Chiesa latina non accorda loro alcuna felicità; solo concede loro una più aerea e lucida dimora, solo cede all'onda del pregiudizio popolare che divinizza immediatamente i martiri della nuova religione. Nel quarto secolo questo pregiudizio prorompe colla vittoria della fede; le moltitudini fatte cristiane si prosternano dinanzi alle tombe dei martiri, innalzano chiese sul luogo de' loro supplizj, vendicano colla venerazione del culto le passate persecuzioni, e gli uomini più eloquenti dell'impero declamando dal pulpito il panegirico de' trapassati, già li vedono deificati, trasportati in cielo, collocati alla destra di Dio, e l'entusiasmo irrompendo colle figure di retorica dove l'avvenire diventa presente, s'accorda colle idee del volgo disdegnoso di ogni oscura aspettativa nel centro della terra o sotto la pietra dell'altare. Appena delude Agostino l'impazienza universale coll'equivoco degli atrj, ma all'arrivo dei Barbari, quando comincia il medio evo, anche la debolissima diga degli atrj cade, e le anime dei trapassati sforzano alla fine le porte stesse del cielo.
      Qui intravediamo per la prima volta il cielo dei pontefici, che sorge con S. Gregorio fondatore del papato. Qui siamo in un'altra era dello spirito umano, e mutate tutte le speranze degli uomini, mutansi pure tutte le idee del culto, tutti i modi per acquistare la grazia di Dio, per placarne la collera, per salvare i popoli, per proteggere le nazioni in ogni loro cimento. Nella prossima lezione del 21 febbrajo continueremo l'esposizione del Triregno.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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