Ma chi sono gli uomini nè interamente buoni, nè assolutamente perduti? Quali sono le anime la cui salvezza ondeggia tra i due estremi? Sono tutte le anime dei viventi, sono tutte quelle dei morti, sono quelle del genere umano, appunto sempre incerto tra i due estremi; tutti abbiamo sete di clemenza, d'indulgenza, di venia, di remissione contro l'implacabile nozione del giusto e la remissione delle pene del purgatorio fece balenare tanta consolazione nella mente dei credenti, che tutti i popoli a gara l'accolsero subito come un nuovo Vangelo. Si partiva a torme per la crociata, vi si mettevano dei cambj per acquistarne la redenzione, si scambiava con altre devozioni per supplire all'impossibilità materiale del viaggio, e i vescovi accordavano una tale quantità d'indulgenze, che il pontefice Innocenzo III già cominciava a lagnarsi della loro prodigalità, restringendo i loro poteri a quelle che abbreviavano di cento anni i supplizj del purgatorio. Le più ampie erano riservate alla S. Sede. Ma come resistere ai reclami di tanti fedeli paurosi, di tanti devoti, impazienti di guadagnare il cento per uno? Quando le crociate cessano, le indulgenze si estendono, Bonifacio VIII sostituisce al pellegrinaggio di Gerusalemme quello di Roma, e alla guerra in terra santa la processione del giubileo secolare.
L' entusiasmo per il giubileo sorpassò forse quello delle crociate, questa più facile penitenza attirò a migliaja i pellegrini sulla via di Roma, e s'intende che i teologi si domandassero se potesse il papa liberare d'un tratto tutte le anime del purgatorio; oramai dovevano esse volare in cielo a torme, oscurando il sole.
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