Da quanto abbiamo detto sull'apparizione del purgatorio nel IX secolo, e sull'ascendente dato da questo regno imaginario al pontefice sull'animo dei credenti s'indovinano facilmente le ragioni per cui Giannone vede un nuovo periodo da Gregorio VII a Innocenzo III, e il riflettere che ai poteri conquistati si aggiungono quelli delle indulgenze illimitate, spiega come i capi della chiesa con nuovo progresso temporale si estendano ancora decretando il gran moto delle crociate. Indeboliscono quindi nuovamente tutti i principi dell'Europa, si fanno tutori degli Stati i cui principi combattono in Terra Santa, si arrogano il diritto di scomunicare i re, di sciogliere i sudditi dal giuramento di fedeltą, di disporre dei regni, e Innocenzo III impone il vassallaggio di san Pietro agli Stati che pił non hanno altra arma contro il pontefice se non il pontefice stesso.
Un altro periodo di progresso (il sesto) sorge quando i successori di Innocenzo III approfittano delle divisioni del grande interregno, si dichiarano vicarj dell'impero, innalzano i suoi cardinali formandone come i senatori della Chiesa, li inviano con pompose ambasciate quasi proconsoli a giudicare le liti de' principi, e fondano lo spaventevole tribunale dell'Inquisizione contro i nemici della Chiesa: Bonifazio VIII mette poi il colmo alle pretensioni cingendo le due corone, e dichiarandosi armato di due spade, ecce duo gladii hic.
Ma ogni errore utile o esiziale si corrompe e passa, e in quel modo che turbatosi l'antico regno terrestre dei pagani e degli ebrei ne conseguiva la rovina del suo sacerdozio anche il cielo pontificio si turba e si fermano finalmente i progressi temporali della chiesa per dar luogo ad altre fasi di vera decadenza.
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