Istessamente voi potrete rivocare in dubbio i diversi limiti assegnati alle sue epoche, che vi trasportano da Abramo ad Esdra, da Esdra a Gregorio I; voi potrete sottomettere ad attenta revisione le sue asserzioni, sul purgatorio negato agli Ebrei, o sulle dieci fasi dell'era cristiana troppo inegualmente distinta in periodi ora di 300, ora di 100 e anche di 70 anni. Gli rimarrà pur sempre il merito di avere proceduto colle idee, di avere fondato il calendario della civiltà sul pensiero, di avergli subordinata ogni data civile, ogni festa popolare, ogni solennità religiosa, ogni moto politico, ed in ciò consiste l'assunto primo della filosofia della storia.
E se guardate, egli persiste nell'errore per cui faceva dipendere i moti della Storia civile da Teodorico, da Alboino, da Carlo Magno, da Ottone, da Carlo d'Angiò, e in generale dai legislatori, dai conquistatori che cadevano quasi aeroliti sulla terra di Napoli! Nel Triregno tutto il moto parte dal basso, l'idea prima di ogni epoca è presa nelle moltitudini, che non permettono ad alcun capo di sorgere se non per rappresentarla nelle diverse sfere della religione, della politica, dell'arte, della guerra. Chi inventa la risurrezione dei morti? Forse Cristo? no, chè l'accetta dai Farisei. Forse, i Farisei? no, chè l'accettano da Ezechiele, dai poeti, dai filosofi quali l'accettano dallo sviluppo popolare dell'immaginazione e della ragione. Chi inventa il cielo degli spiriti? Forse questo o quel dottore della scolastica? No, ma tutti i pittori, tutti gli scultori, tutti gli oratori che hanno cospirato a celebrare innocentemente le glorie dei martiri e dei santi e che erano sforzati dal popolo a divinizzarli con subitanee apoteosi.
| |
Abramo Esdra Esdra Gregorio I Ebrei Storia Teodorico Alboino Carlo Magno Ottone Carlo Angiò Napoli Triregno Cristo Farisei Farisei Ezechiele
|