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      Da ultimo la poesia della storia da lui negletta nella Storia civile, dove lo abbiamo visto copiare le narrazioni guelfe e pontificie da Costanzo e da Parrino, troppo disdegnando le individualitą che non sapeva spiegare, brilla nel Triregno con luce che certo non aspettavasi da un giureconsulto dedito alla prosa delle allegazioni. Sia che egli analizzi la leggenda di Gregorio che libera l'anima di Adriano, o quella dei Francescani e Domenicani che si trasportano in cielo; sia ch'egli confronti Mosč con Omero, o che egli salga nel paradiso dell'Ariosto per riassumere il lavoro dei padri e dei dottori, questa volta ogni personaggio acquista il senso di un'idea, corrisponde poeticamente alle leggi della societą che lo crea, della Chiesa che lo divinizza, e, vero o falso, diventa un testimonio involontario dell'epoca sua.
      In somma, la filosofia della storia nasce nelle pagine del Triregno, cioč nel principio primo di subordinare tutta la storia all'origine ed alla trasformazione delle idee sul cielo, nel moto dato all'insieme delle traduzioni tutte schierate su di una medesima linea, nell'erudizione dominata a nome della religione e di un sistema, nelle legislazioni tutte sottoposte alla evoluzione delle idee religiose, negli individui che, legislatori, conquistatori, pontefici e tribuni, sono spinti dalle moltitudini sulla via di avvenimenti compresi appena dopo la morte; nella poesia studiata come irresistibile manifestazione del popolo che estende il mondo degli esseri invisibili, e da ultimo nella stessa filosofia di cui si studia oramai la nascita e la morte, quasi fosse un'altra poesia dello spirito.


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La mente di Pietro Giannone
Lezioni
di Giuseppe Ferrari
Tipografia del Libero Pensiero
1868 pagine 187

   





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