AGLI STUDENTI DELL'UNIVERSITÀ DI NAPOLI
Acconsento alla pubblicazione della conferenza, che ebbi l'onore di tenere nel Vostro Ateneo, invitato da Voi, non perchè io creda che essa per sè meriti di sopravvivere all'ultima sua eco in quell'aula, ove mi faceste così insperata accoglienza.
Il desiderio di attestarvi, anche una volta, il gratissimo ricordo per me incancellabile, che serbo di Voi e dell'ospitalità napoletana, dedicandovi questa conferenza, che deve a Voi di essere quella che è. E il desiderio ancora, per amore della scienza e della patria, di giovare per questo modo alla propaganda delle nuove idee, che io credo unica soluzione efficace e feconda del problema criminale in Italia e che temono il solo pericolo di non essere esattamente conosciute.
Ecco le ragioni di questa pubblicazione; dalla quale adunque il benigno lettore non ha da esigere ulteriori novità scientifiche, non consentite in uno scritto di sola propaganda, cui spetta soltanto di ripetere e diffondere le generali e più caratteristiche idee di una scuola scientifica; ma dalla quale io mi auguro, che in qualcuno dei lettori nasca o si rafforzi il proposito di non ripetere alla nuova scuola accuse altrettanto comuni quanto immeritate o meglio di dedicarsi, d'ora in poi, allo studio ed all'incremento della sociologia criminale.
Siena, 9 marzo 1885.
ENRICO FERRI
LA SCUOLA CRIMINALE POSITIVA
Doveano essere ben forti le ragioni che da Siena mi trassero qui, dove tanto fulgore di vita anima ed accendo il pensiero. Il desiderio di amici lontani, l'invito gratissimo e lusinghiero di giovani compagni di studio, ai quali, come a me, sorride la primavera sacra della scienza, ed ai quali attesto fin d'ora la più sincera riconoscenza: ecco le ragioni che qui mi condussero.
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