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      Una continua evoluzione, trasforma via via l'umanità, senza posa mai: ma non tutte le razze umane e non tutti gli individui di una razza seguono i gradi di questa evoluzione, isometricamente. Vi ha chi li anticipa, vi ha chi li ritarda; e l'uomo delinquente è in ritardo, relativamente alla razza civile cui appartiene, e riproduce quindi in essa le forme della primitiva barbarie.
      Nè si dica, che delle anormalità organiche riscontrate ne' delinquenti, parecchie si trovano anche negli uomini onesti e non possono quindi ritenersi sintomi specifici di delinquenza. Perchè, non solo nei malfattori si accumulano, il più spesso, molte anormalità, di cui invece qualcuna soltanto raramente si trova fra gli onesti; e non solo anche gli onesti, o ritenuti tali (e che tuttavia possono aver commessi delitti ignorati o potranno commetterne in altra età della loro vita) sono talvolta in uno stato di regressione o di arresto di sviluppo, fermandosi all'eccentricità, alla pazzia, al suicidio senza giungere al delitto; ma soprattutto perchè quando si parla di queste anomalie de' delinquenti, si afferma non già che tutti i malfattori e nessuno degli onesti debbano averle, ma si constata soltanto una maggiore frequenza di anomalie negli uni invece che negli altri. Sopra 100 malfattori voi ne trovate, all'incirca, 25 normali e 75 anormali: viceversa fra 100 onesti ne trovate 90 normali e 10 anormali: ecco la differenza, relativa e non assoluta, ma più che sufficiente a costituire un vero carattere di razza diversa o meglio di diverso sviluppo organico, fra delinquenti e non delinquenti.


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La scuola criminale positiva
Conferenza nell'Università di Napoli
di Enrico Ferri
Enrico Detken Libraio Napoli
1885 pagine 42