Pagina (19/42)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Così dicasi della costituzione psichica o morale dei delinquenti, che altro non è se non il riflesso della costituzione organica, ad essa intimamente legata come il diritto e il rovescio di una superficie. E poichè la vita psichica dell'uomo si svolge tra l'impulso del sentimento e la direzione dell'idea, studiando il lato morale od etico di questa vita psichica nei delinquenti, bisogna osservarne lo stato del senso morale, non solo come discernimento dell'onesto e del disonesto, del giusto e dell'ingiusto, ma soprattutto come fondamentale tempra morale dell'individuo, sopra cui si atteggiano e, direi, si polarizzano tutti gli altri singoli sentimenti egoisti ed altruisti; come, per l'ideazione, importa osservarne soprattutto la forza speciale di previdenza della pena, come elemento inseparabile nella dinamica psichica, onde scatta il proposito e l'azione criminosa.
      Ora so si studia il delinquente, non rinchiusi nel tepido gabinetto di studio, ma nelle carceri e nei manicomi, il primo carattere psichico che ne colpisce è appunto l'anormalità del suo senso morale, quasi sempre debole e molto spesso mancante del tutto. Ci si trova allora dinanzi ad un uomo che, contrariamente all'opinione comune, nella maggior parte dei casi, vi confessa il suo delitto, con indifferenza spesso umoristica e vi afferma di non sentirne rimorso alcuno e sovente non vi nasconde che, rimesso in libertà, “se glie ne venisse il destro”, lo rifarebbe, e vi dice che la prigione incontrata, mentre essa non tien dietro ad ogni delitto, perchè per molti “l'ha fatta franca”, non è poi, infine, che un inconveniente del mestiere, come lo scoppio del gas per i minatori, la rovina della fabbrica per i muratori e via dicendo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La scuola criminale positiva
Conferenza nell'Università di Napoli
di Enrico Ferri
Enrico Detken Libraio Napoli
1885 pagine 42