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      Così alla luce del libero pensiero sono scomparsi quei pretesi reati di sortilegio e magia, onde s'intesse per tanta parte la storia dei delitti nel medio evo, come altre forme criminose furono spazzate via dall'uragano purificatore della rivoluzione francese.
      Il che riconferma, che all'estremo e sterile rimedio delle pene urge premettere una serie di provvedimenti indiretti, che tolgano o scemino le cagioni stesse del delitto, nei campi più diversi della legislazione sociale.
     
      Tale si delinea la prima parte della sociologia criminale, nella sua funzione diagnostica di patologia sociale, cui risponde per intimo nesso la cura del delitto.
      E qui subito, cambiato totalmente il punto di partenza, varia il punto di arrivo, tra la scuola positiva e la scuola classica di dritto criminale.
      Per quest'ultima, come dissi, tutta la genesi dei delitti sta nel punto matematico del libero volere e tutti i delinquenti si riducono, nelle loro facoltà intellettuali e morali, ad un tipo unico, astratto, rispondente alla media degli altri uomini onesti.
      Per la scuola positiva invece il delitto non è che un sintoma, concorrente a determinare la fisonomia del delinquente, il quale può quindi, per la dina. mica diversa dei fattori criminosi, presentare, come presenta, molteplici varietà antropologiche. Delle quali, dovendo qui al solito limitarmi ai risultati ultimi e sommari di lunghe indagini sperimentali, descriverò soltanto, a grandi linee, il vario atteggiamento.
      Anzitutto vi ha una fondamentale distinzione di due categorie tipiche di delinquenti.


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La scuola criminale positiva
Conferenza nell'Università di Napoli
di Enrico Ferri
Enrico Detken Libraio Napoli
1885 pagine 42