Ecco perchè io riserberei tutta o quasi tutta (ammettendo in certi limiti l'ergastolo) la funzione eliminativa alla deportazione di tutta una categoria di delinquenti nelle terre nostre, irredente dalla malaria, che così tristemente annebbiano il purissimo sorriso del nostro cielo Italiano. Nè mi arresta il dubbio se la società abbia dritto di mandare a lenta morte chi dice di condannare all'ergastolo: perchè, da una parte quando la pena fosse sancita così nella legge, ossa sarebbe quella che è, senza sotterfugi, senza reticenze e d'altra parte perchè se questa terribile Dea Febbre non si può placare senza l'ecatombe d'uomini a mille e più mila, non so vedere perchè non debbano prima soccombere i malfattori e gli operai onesti siano salvati. Al risanamento di queste lande sconsolate non è giusto, non è umano chiedere ad onesti operai, ch'essi vi perdano la vita in premio di un lavoro santo. Vadano essi, i delinquenti, e non a schiere omeopatiche, come finora si è fatto nell'Agro Romano, atrofizzando un principio fecondo, ma. in numerose falangi vadano alle prime bonifiche delle maremme (seguiti dopo questo dagli onesti operai) e si redimano così, coll'olocausto delle loro vita pel miglioramento economico e morale di quella società, cui tanto male inflissero coll'opre loro miserande...
Tali le conclusioni massime, cui giunge fin da ora la sociologia criminale, colla scorta dei fatti osservati e che più sopra accennai. Altre conclusioni ne verranno ed ogni giorno gli orizzonti di questa scienza rinnovata si allargano luminosi: ma già fin da ora le indagini della scuola criminale positiva hanno tanto valore di verità, che un forte ingegno napoletano, da cui mi separa sostanziale differenza di principii politici e sociali, ma di cui non si può disconoscere la robustezza di mente, Ruggero Bonghi proclamava, che soltanto da esse “la legislazione penale in Italia può aspettare la correzione delle infermità morali e mentali, che vi si sono introdotte”.
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