LA RELIGIONE E LA POLITICA DI DANTE ALIGHIERIossia
LO SCOPO ED I SENSI DELLA DIVINA COMMEDIA
DICHIARATI PER PAOLO FERRONI di Comacchio
L'AUTOREALL'ONOREVOLE MUNICIPIO
DI COMACCHIO
Mettendo alla luce questa mia Esposizione dello scopo e dei sensi della Divina Commedia non posso a meno di non ricordare il gran favore che generosamente mi avete prestato per la sua pubblicazione.
Lieto di quello che Voi avete fatto ad animarmi, vi porgo quelle tante grazie di che siete degni; e vorrei che l'atto vostro venisse noto fin dove è noto Dante.
L'amore, onde mostrate di prender cura degli spiriti volenterosi di operare, possa invogliare ai buoni ed utili studi, sicchè il favor vostro divenga più meritato premio ad altri miei concittadini.
PREFAZIONE
Se da cinque secoli fino ai giorni nostri dalle menti più illustri con tanto studio viene ricercato e discusso il concetto della Divina Commedia, mentre da una parte si fa palese la grande dignità del Poema di Dante, dall'altra è manifesto che questo concetto non è per anche veramente stabilito. Sarebbe cosa da disperare, e da rigettare quel libro che non bastarono cinquecent'anni di studio per essere compreso. Ma questo difetto è egli poi del libro, o sarebbe piuttosto di quelli che diedero opera a dichiararlo? Io n'ho grande ripugnanza, e direi che tremo di portare una sentenza, la quale chiamerebbe errati tutti quei sommi che scrissero intorno lo spirito di Dante. Eppure così mi pare. Dante è oscuro perchè non si tiene la strada che resta illuminata da quella luce che manda largamente il suo Poema; perchè non si è voluto por mente a tutti i velati sensi che sono in esso contenuti, i quali, essendo tra di loro molto simili, facilmente si sono scambiati da quelli a cui non è piaciuto distinguerli e separarli.
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