- Infatti Virgilio consiglia Dante ad ascoltare Sordello, che dopo avere severamente ripresa l'Italia del suo mal fare s'umilia dinanzi a Virgilio, quando lo riconosce, e lo abbraccia; e gli dice d'essere morto in grazia di Dio. Lo avvisa che quando è notte non si potrebbe continuare la via se non tornando in giù: e intanto che aspettano il nuovo giorno (novello lume di Dio) impieghino il tempo a riconoscere certe anime che stavano quivi presso, perchè tornerà loro a diletto (si leggano o si odano esempi di santi). Epperò vanno e trovano un fiorito soave prato: anime vi cantavano Salve regina (si ricorda la divozione a Maria). Sordello addita ciascun'anima e ne dice le virtù. Poi s'ode a cantare ancora da quelle anime Te lucis ante (preghiera della sera). Scendono a vista dei poeti e di Sordello due angeli del cielo con ispade affocate, con vesti ed ali verdi; prendono nel mezzo le anime: venivano ambidue dal grembo di Maria (amore e speranza in Maria madre misericordiosa). Sordello mena Dante a parlare direttamente con alcune di quelle anime. Giudice Nino, a cui Dante rivolge il discorso, si lagna che sua moglie n'abbia scordato l'amore (l'anima s'infiammi dell'amore eterno perchè quello del mondo dura poco). Mira Dante tre stelle (le virtù teologali) che hanno preso il luogo delle quattro vedute prima (virtù cardinali). Ma viene il serpente strisciando insidioso tra l'erba ed i fiori: i due angeli lo fugano (potenza di Maria, da cui gli Angeli venivano). Currado Malaspina narra d'aver portato amore ai suoi (amore al prossimo?
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