Sicchè Dante mentre scorre per l'Inferno è figura del peccatore; per lo Purgatorio del penitente; per il Paradiso del beato o del santo, intanto che Virgilio nel primo regno è la ragione, e nel secondo la coscienza; e Beatrice sarebbe la beatitudine congiunta colla sapienza delle cose di Dio,
Abbiamo potuto vedere altresì che le allegorie, disgiunte e sconnesse tra di loro servono mirabilmente al senso sì morale, sì anagogico, e come siano destinate a far parte del concetto del poema, e non a dare un senso universale.
Contento di additare il vero sentiero da seguire per giungere alla retta comprensione della Divina Commedia, e quindi non avendo trattato la cosa con quella pienezza che si richiederebbe per lo suo perfetto sviluppo, lascio ad altri più faticoso lavoro, se il modo, che ho inteso di apprestare, è degno d'essere osservato dalle dotte menti.
Una cosa mi resta ancora a dire, tratto da quel santo amore di religione e di patria che c'insegnò il sublime poeta, e che spira ogni parte della veramente Divina Commedia. Che cosa desiderano i buoni Italiani d'oggidì? Che cosa desiderò quel buono Italiano di cinque secoli scorsi? Che l'Italia sia unita, spogliando ancora la Chiesa dello Stato terreno. La voce di Dante non fu voluto dalla Provvidenza che allora entrasse nel petto degli Italiani, che li destasse, che li commovesse. Dante non potè raccogliere eserciti che spiantassero tiranni, e li scacciassero. Se il suono della sua parola, se la forza del suo braccio fosse stato potente di farlo, dentro Roma egli avrebbe condotto un re che dal Campidoglio tutta l'Italia governasse(19). Eppure egli è il poeta ortodosso; la sua dottrina fu riconosciuta così santa, che la Chiesa non solo non l'ha tenuta lungi dai Cristiani, ma l'ha posta nelle mani degli alunni che per se stessa alleva.
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