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      Facevano capolino in Russia giusto in quel tempo le dottrine socialiste e collettiviste; esse ebbero un'influenza grandissima ed affascinante tra gl'intellettuali russi, trascinando in breve dietro le loro onde travolgenti, i più nobili ed entusiastici elementi delle nuove generazioni.
      In quel tempo Vera Figner era troppo giovane per prender parte attivissima al movimento di emancipazione del popolo russo; pure quando nel 1872 essa studiando le scienze naturali a Zurigo insieme alla sorella, venne in contatto con parecchi pensatori russi d'idee avanzate i quali riunitisi in gruppo professavano chi le teorie anarchiche di Bakounine e chi le teorie socialiste di Lavroff, essa quantunque non si fosse ancora decisa a far parte di nessun gruppo politico, decise di aspettare, interessandosi però vivamente alle loro animate discussioni.
      Verso il 1873 una gran parte dei giovani riformatori, che con lena sempre crescente perseguivano in mezzo al popolo la propaganda delle teorie socialiste, furono arrestati improvvisamente e gettati in un fondo di prigione. Erano i primi effetti della lotta decisiva iniziata contro l'autocrazia russa.
      Fra gli arrestati eranvi la sorella maggiore di Vera Figner, Lidia; Sofia Bardina, la signorina Liubvatovitch ed altri molti.
      Parecchi di essi dovendo scontare tre o quattro anni di prigione ammalarono gravemente o si suicidarono. Gli amici ed i protettori degli arrestati formarono allora una società per venir loro in aiuto e fornirli, nei limiti del possibile, di tutto ciò che abbisognavano.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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