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      Ora il fatto sta che in quel momento il partito rivoluzionario praticamente era quasi annichilito e come non esistente, perchè la maggior parte dei suoi membri si trovavano in prigione e gli altri erano stati tutti quanti impiccati!
      Delle personalità influenti del partito, solo Vera Figner era ancora in libertà, se può chiamarsi libertà quella di essere braccati dalla polizia, perseguitati ovunque e costretti a vivere alla macchia, per non cadere nelle mani dei carnefici. Come vorremmo lumeggiare le vicende tragiche di questa lotta terribile d'ogni giorno e d'ogni ora, lotta epica e romanzesca quanto mai appassionante, se la rara modestia dell'eroica compagna nostra, non c'imponesse un doveroso riserbo!
      A questo punto troviamo Vera rifugiata a Kharkoff. Il governo russo, assolutamente ignaro delle pietose condizioni del partito rivoluzionario, immaginava trepidando ogni sorta di complotti e di attacchi terroristi.
      Fu allora che Mikailowsky partì per Kharkoff colla missione delicata di consultare Vera Figner.
      Fu convenuto in linea di massima di accettare favorevolmente le promesse del governo russo e per cominciare il partito rivoluzionario si limitò a chiedere in «acconto» la liberazione di Tchernichevsky, celebre scrittore russo, e un radicale miglioramento delle terribili condizioni dei condannati politici di Kara.
      Il partito rivoluzionario attese invano la liberazione di Tchernichevsky, e ahimé, in quanto ai condannati politici di Kara essi continuarono a languire sotto la ferocia dei loro martirizzatori!


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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