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«Il bagno penale di Nertchinsk è immerso interamente nel lutto e nel sangue. Il «mondo dei reprobi» volge verso di voi i suoi occhi offuscati di pianto, ormai spenti alla vita, sperando da voi un aiuto fraterno. I forzati maltrattati, colpiti e vilipesi tendono verso di voi le loro scarne braccia e vi domandano una cosa sola: di portare a cognizione della Douma la loro preghiera di far ispezionare il bagno penale di Nertchinsk e di far vagliare i loro lamenti dal Parlamento stesso, all'infuori dell'Amministrazione carceraria.»
Ecco come parlano i condannati comuni del bagno penale di Nertchinsk, il quale comprende le prigioni di Akatonï, d'Algatchi, di Zerantouï, di Maltsevo, di Katamary, e di Kataïa.
Essi scrivono alla Douma! Gli altri, i condannati politici, che subiscono la stessa sorte, preferiscono invece scrivere alle loro famiglie.
Da tutte le prigioni dell'impero ci giungono continuamente, a diecine, lettere simili, piene di narrazioni strazianti e di dolorose rivelazioni. Sono i documenti tragici di un martirologio senza eguali nella storia moderna.
Il capo del servizio penitenziario, sotto la cui egida si compiono incessantemente i più inauditi atti di ferocia, ci assicura invece, bontà sua, che tutti gli orrori rivelati dai prigionieri, sono inventati di sana pianta e che i condannati mentono spudoratamente!
Ma non si mente, no, nella corrispondenza intima, rivelando le umiliazioni patite e degradanti, se queste, ahime! non sono state veramente subite!
Che il lettore giudichi lui stesso, che dica egli da che parte è la verità, quando avrà letto i documenti che abbiamo raccolto in questa pubblicazione e che sono una minima parte di quelli che potremmo rivelare al pubblico.
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