Pagina (31/65)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed è inutile che ve lo dica, esse non restarono mai vuote; anzi qualche volta moltissimi detenuti, prima di essere rinchiusi in cella di rigore dovettero attendere il loro turno e ciò perchè le nuove segrete non erano sufficienti a contenerli tutti.»
      «I più futili motivi bastarono perchè le punizioni fioccassero senza remissione. Alla più semplice bagatella ogni secondino volendo esercitare la sua autorità particolare, si vendicava ferocemente sui condannati, anche per una semplice malaugurata parola che possa esser sfuggita loro dalle labbra. Del resto come potrebbe essere altrimenti, quando lo zelo inumano di questi aguzzini, è il più sicuro titolo per l'avanzamento?»
      «Uno di questi bruti giunse sino al punto di dichiarare apertamente, che se egli non avesse rinchiuso nessuno in cella di rigore, avrebbe dovuto ridursi a bastonare sua moglie, ma poichè questa le era più prossima di noi, egli riteneva ben logico e naturale di riversare le sue collere sopra noialtri condannati».
      «Secondo il regolamento un condannato non dovrebbe rimanere in cella di rigore più di sette giorni. Non è raro il caso, però, in cui la pena viene aumentata sino a trenta, trentacinque giorni consecutivi, e qualche volta con un intervallo di soli tre giorni di riposo. Questo stato di cose è dovuto non soltanto a causa del rinnovamento delle pene, ma anche al regime stesso della cella di rigore. Di giorno è proibito coricarsi e la notte guai a camminare lungo la cella. In caso d'infrazione a quest'ordine, la pena può essere prolungata ancora.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65