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      È più che naturale che il trascorrere trenta o trentacinque giorni in questo modo, sia la rovina irreparabile della salute quando non ci va di mezzo la vita stessa del condannato.»
      «In questa prigione si verificano molti casi di suicidio. Il compagno Bruker si è ucciso in cella e Blinitchkine ha tentato invano di suicidarsi. Fucks è morto di edema polmonare per essere stato rinchiuso nella segreta. Anche Nonogiloff è morto di tisi galoppante dopo 30 giorni di murata. Ed altri, ed altri ancora subirono la loro stessa sorte. Una vera epidemia di tubercolosi polmonare e ganglionare scoppiò ultimamente fra i 950 prigionieri della nostra galera. Su 85 casi constatati, 80 di essi ebbero esito letale. Dopo la tubercolosi, ecco apparire a sua volta
     
      la scorbuto ed in proporzione tali da colpire in modo allarmante anche i nostri stessi aguzzini! Un'inchiesta medica decretata a Pietroburgo finì col proporre di migliorare i cibi a 200 prigionieri, ma l'epidemia ha continuato sino a questi ultimi tempi il suo corso regolare senza diminuire affatto, poichè le misure prese per arrestare il morbo non consistevano che nei soliti palliativi delle goccie e delle polverine.»
      «Le pene corporali sono considerate da noi come il più grande degli schiaffi morali, ma purtroppo una volta introdotte, esse si ripetono incessantemente. La nevrastenia dei detenuti sorpassa qualsiasi limite. I loro volti pallidi ed emaciati fan ricordare quelli dei soldati dopo una campagna piena di stenti e di privazioni. Una demoralizzazione completa ha seguìto questo tristissimo stato di cose, una disperazione cieca si è impadronita anche di coloro che un anno fa erano pieni di vita e di coraggio.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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