Nulla è più tragico di veder allontanarsi lentamente quella lunga fila d'infelici ricoperti dei loro informi pastrani grigi. Da lontano i genitori ed i parenti delle vittime seguono il triste corteo funebre, e non osano nemmeno rivelare la loro presenza con un gesto di commiato, ultimo atto d'umanità e d'amore. I prigionieri si avvicinano all'inferriata della prigione, agitando i berretti in segno d'addio supremo, senza volger la testa verso coloro che abbandonano per sempre... Chi potrà ridire lo schianto delle loro anime in quel momento? Le porte si chiudono, e gli ultimi stridori delle pesanti catene, annunziano alle mogli inconsolabili ed ai poveri genitori ebetiti dal dolore, che l'irrimediabile ed atroce destino si è compiuto inesorabilmente.... Tutti i volti recano impressa sulla loro pallidezza spettrale, l'espressione d'un intenso ed angoscioso stupore.
L'ingenuo lettore europeo, crederà forse che in questo fatale istante in cui il maglio della giustizia si abbatte subitamente sulla testa del condannato, per strapparlo brutalmente all'esistenza e segregarlo alla reclusione perpetua, di dove la sua debole voce non potrà essere intesa malgrado i tormenti indicibili, e continui; il buon lettore, dico, potrà forse credere che in quest'ora suprema, a questo repentino svolto della vita, sarà permesso al misero condannato, forse anche per un minuto solo, di appoggiare il capo dolente sul seno di un essere caro ed amato onde attingere in un supremo ed intimo scambio di sentimenti, la forza morale necessaria per affrontare l'avvenire senza speranza.
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