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      Il terzo atto, sarà la morte lenta per fame cronica, o per un colpo di baionetta squarciatore....
     
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      La prigione centrale di Mosca, chiamata «Boutyrky» è tra le più importanti dell'impero russo. Colle sue muraglie in pietra e le sue quattro torri, essa sembra, ed è quasi, una fortezza. La sua costruzione data dall'epoca del regno di Caterina, ed una delle sue torri «la torre di Pougatchef» è intitolata al nome del tribuno popolare del secolo XVIII, che fu rinchiuso là dentro.
      La prigione contiene circa 3000 condannati di tutte le categorie. Prima del 1907 essa non serviva che di deposito per il transito dei detenuti, ma adesso, essendo i bagni penali siberiani completamente ricolmi, il governo russo ha trasformato uno degli edifici della Boutyrky in un vero bagno penale pei forzati, dandogli il nome simbolico di Sakhaline.
      Questa costruzione consiste in una lunga fila di camerate contenenti ciascuna venti forzati. I condannati politici di questa prigione sono mille circa. Ecco ciò che narra della «Boutyrky» un politico che sconta là dentro la sua pena:
      I forzati portano tutti le catene; i condannati semplici soltanto per un quarto della loro pena, ed i condannati a vita per otto anni consecutivi. In realtà però questo termine si prolunga indefinitamente perchè l'amministrazione carceraria dimentica sempre di togliere le catene allo spirar del termine. Essa ha pure il diritto di prolungare per punizione l'uso delle catene facendole portare anche alle mani dei detenuti quando questi abbiano commesso qualche mancanza.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





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