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      ... Tutti e due saranno giudicati in fretta da un consiglio di guerra e condannati a morte.
      Molti condannati hanno ricorso ad un altro genere di suicidio, avvelenandosi, od impiccandosi con un asciugamano ed anche con un semplice fazzoletto. Molti altri poi, hanno preferito di precipitarsi dal quarto piano della prigione, nella gabbia metallica del cortile.
      Nell'ottobre del 1908 vi furono cinque suicidi riusciti in questo modo. D'allora in poi, per far cessare i continui impressionanti suicidi, i carcerieri furono obbligati d'impedire ai detenuti di avvicinarsi alle inferriate della scala e tolsero dalle celle gli asciugamani coi quali questi infelici solevano impiccarsi con tanta facilità, non potendo più sopportare l'agonia triste e lenta procuratagli giorno per giorno dai loro aguzzini.
      Le pene corporali, applicate in sì vasta scala nella prigione di Mosca, non sono come qualcuno potrebbe credere, una eccezione deplorevolissima. Purtroppo invece è la regola quotidiana; soltanto nell'aprile del 1909 esse furono applicate diciotto volte.... Più tardi esse furono aumentate ancora, ma l'autore di queste impressionanti rivelazioni non sa dirci la cifra esatta. In quanto poi ad essere colpiti in un modo o nell'altro, crudelmente e senza pietà, questa è cosa che avviene quotidianamente e per tutti i condannati; spesso anche senza alcun pretesto. Ecco come sono trattati coloro che vengono rinchiusi in cella di rigore!
      Reclamare un miglior trattamento, protestare e supplicare un po' di pietà, sono cose inutili, ridicole nonchè assurde.


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Le carceri russe
di Vera Figner
Cromo-Tipo La Sociale
1912 pagine 65

   





Mosca