E se questi diritti sono negati a coloro che godono dei relativi benefici di una libertà ipotetica conquistata col prezzo del sacrificio della loro individualità, che cosa può sperare un uomo incatenato barbaramente e rinchiuso per anni ed anni in una oscura muda di dove forse non sortirà più?
Ma l'eroico popolo di Russia, che tanti sacrifici ha compiuto per la libertà, non può rinunciare ad essa per sempre; egli deve conquistarla per la propria salvezza e per il bene della civiltà.
Le forze intellettuali e morali di una nazione di cento e più milioni d'abitanti, rideste appena alla vita ed al progresso civile, non possono e non debbono stagnarsi miseramente. Esse sono arra sicura che in un radioso avvenire raggiungeranno il loro sviluppo rigoglioso e meritato dopo tanti eroici sacrifici, dopo tante lotte cruente.
La Russia ha dato al mondo civile Pouchkine e Tolstoi, Veretchaguine e Aïvazovsky, Borodine, e Rimsky-Korsakoff, Antakolsky e Troubetzkoï senza contare una lunga serie interminabile di martiri che han lottato sino all'ultimo per il trionfo della verità della giustizia e della dignità umana.
Un tal popolo non deve sopportare più oltre che le sue più intime energie fattive siano soffocate per sempre sotto il giogo di un'esistenza resasi di giorno in giorno più insopportabile ed oscura; la Russia non deve più oltre soffrire questa umiliazione morale senza precedenti, impostagli dai suoi governanti collo Knout e la forca.
Dopo la disfatta passeggera, dopo la calma infida e preparatrice, il vessillo della libertà sventolerà di nuovo sul popolo russo risorto a nuova vita.
| |
Russia Russia Pouchkine Tolstoi Veretchaguine Aïvazovsky Borodine Rimsky-Korsakoff Antakolsky Troubetzkoï Russia Knout
|