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      La sinistra, ossia il partito della rivoluzione, era ornai divenuto il più forte. Suoi capi erano Mirabeau, Lafayette, Barnave ed i tre fratelli Lameth. Però questi uomini, i quali nel linguaggio parlamentare, si potevano allora chiamare di estrema sinistra, pur conservando le loro opinioni mentre procedeva innanzi l'opinione pubblica, giunsero ad esser considerati uomini di destra, cedendo il luogo a Saint-Just, Desmoulins, Santerre, Danton, Marat, Robespierre. Sin dal 1789 si formarono diversi luoghi di raduno, o circoli politici, che si chiamarono, con voce inglese divenuta anche francese, i clubs. Il più potente pel numero, per l'eloquenza e per l'ideale de' suoi membri, fu quello dei Giacobini.
      L'Assemblea nazionale, resasi più ardita per la vittoria del popolo nella presa della Bastiglia, aveva già assunto il nome di Assemblea Costituente in seguito al giuramento del Giuoco del Pallone. Con sollecita successione di decreti essa abolì tutti i privilegi feudali, proclamò la inviolabilità delle opinioni religiose, e stabilì la libertà della stampa.
      Nel giorno 1° di ottobre 1789, ad imitazione della celebre dichiarazione dell'Indipendenza Americana, l'Assemblea nazionale Francese fece la memorabile dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, colla quale essa proclamò tutte le libertà già decretate; l'eguaglianza delle imposte per tutte le classi, e l'ammissibilità di tutti i cittadini alle funzioni pubbliche. Queste sembrano cose ovvie ed elementari, ma non era così prima del 1789. Addì 14 di ottobre decretò il proprio trasferimento da Versailles a Parigi.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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