Il re, per altro, l'accettò, e la giurò nel giorno 13 di settembre 1791.
Nell'ultimo giorno dello stesso mese la Grande Assemblea, che prima erasi intitolata gli Stati Generali, poi Assemblea Nazionale, ed infine Assemblea costituente, si sciolse, e le succedette immediatamente, nel giorno appresso, l'Assemblea legislativa. Per un magnanimo decreto della Costituente, nessuno dei membri di essa potè esser eletto a membro della nuova assemblea. Per la qual cosa questa fu un'Assemblea mediocre, mancandole egualmente i celebri oratori dell'Assemblea nazionale, e le energiche e disperate anime della futura Convenzione.
Nondimeno l'Assemblea legislativa rialzò nobilmente il guanto di sfida gettatole dalle potenze settentrionali. Morto l'imperatore Leopoldo eragli succeduto il suo figlio Francesco, il quale si chiamò dapprima Francesco II imperatore di Germania, poscia Francesco I imperatore d'Austria. Francesco II intimò alla Francia di ristabilire il vecchio ordine di cose, e preparavasi evidentemente a sostenere la sua intimazione colla spada. L'Assemblea legislativa rispose, nel giorno 20 di aprile 1792, con una dichiarazione di guerra contro l'imperatore di Germania. La Prussia si unì all'Austria. Il duca di Brunswick, scelto a generale in capo degli eserciti alleati contro la Francia, pubblicò un baldanzoso e violento manifesto, in nome non solo del re di Prussia e dell'imperatore di Germania, ma ancora dell'imperatore di Russia e del re di Spagna. Le tracotanti parole di Brunswick, e l'avanzarsi delle truppe prussiane ed austriache, lungi dal salvare la monarchia francese, ne precipitarono la caduta.
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