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      Probabilmente non era uomo straordinario in alcun senso. Ora gli uomini ordinarii non han molto a cuore il lor dovere, ma assai più il proprio interesse. Qual era l'interesse, non meno che il dovere di Simon, nella sua qualità di custode del giovinetto principe, col derisorio titolo di suo istitutore? È chiaro che avrà goduto pel suo uffizio un qualche stipendio, superiore a quello che avrebbe guadagnato facendo le scarpe. L'interesse personale di lui, conseguentemente, era di conservar la vita del suo alunno, e non di abbreviarla. L'interesse poi della Repubblica era di tener in vita il figlio di Luigi XVI, affinchè le sue pretese non cadessero in mani più temibili.
      Ben vi erano per verità due persone le quali avevano un reale interesse umano nella morte di quel povero fanciullo, ed erano i suoi due zii Luigi e Carlo, che più tardi giunsero al trono, e non vi sarebbero giunti se quel fanciullo viveva; ma quantunque, come uomini politici, Luigi XVIII sia stato un re mediocre, e Carlo X un re cattivo, è poco credibile che l'uno o l'altro fossero tali mostri di scelleraggine da far avvelenare il lor nipote. La brevità della sua vita nulla ha di straordinario in genere, ed avvene un altro calzante esempio nella sua stessa famiglia, cioè nel di lui fratello maggiore Giuseppe, il quale morì nel 1789, alla stessa età di dieci anni.
      Unica scampata alle tragiche avventure della prigione del Tempio fu la giovinetta Maria Teresa. La intera vita di lei fu il fedele riflesso delle straordinarie vicende della sua stirpe.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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