Se il consiglio aulico avesse mandato in Italia quei quattro eserciti in una volta, è chiaro che secondo le ordinarie probabilità umane la vittoria sarebbe toccata all'Austria; imperciocchè l'esercito condotto da Bonaparte, quantunque insigne pel valor dei soldati e pel genio del duce, sarebbe stato schiacciato per la sua grande inferiorità numerica, davanti ai quattro eserciti nemici riuniti.
La fortuna della Francia, credo anche dell'Europa e del Mondo, volle che quei quattro eserciti venissero alla spicciolata. Vero è che Bonaparte sarebbe stato sconfitto anche dagli eserciti nemici successivi, se, all'usanza dei generali mediocri, avesse atteso il nemico fra le gole delle Alpi o degli Apennini, sotto il pretesto di profittare di quelle favorevoli posizioni, invece di spingersi avanti, come fece con fulminea rapidità, per opporsi a quei quattro eserciti, uno alla volta, di mano in mano che arrivavano.
Beaulieu aveva gettato una ragguardevole guarnigione entro la città di Mantova, forte per la natural protezione dei laghi del Mincio, e per formidabili opere d'arte. Già da due mesi i Francesi assediavano Mantova, e vicina sembrava la resa. Ma intanto, attraverso alle Alpi, giù per le gole del Tirolo, arrivò il maresciallo Wurmser. Egli era un uomo sordo al punto che appena udiva le cannonate; valoroso però, e perseverante. Conduceva sessanta mila uomini di truppe fresche. Beaulieu avevane lasciato più di due mila. Bonaparte, coi piccoli rinforzi mandatigli di Francia ne aveva appena quaranta mila.
| |
Italia Austria Bonaparte Francia Europa Mondo Bonaparte Alpi Apennini Mantova Mincio Francesi Mantova Alpi Tirolo Wurmser Francia
|